* in copertina, The Trustees in the Temporary Elgin Room – Archibald Archer (1819)
Tale Sir Hans Sloane, naturalista di nascita irlandese, ha lasciato una collezione di libri, manoscritti, campioni naturali e altri oggetti al Regno Unito tramite il suo testamento. Ma cosa c’entra la donazione di un ricco signore con l’apertura di uno dei musei più famosi del mondo?
Fu proprio quel lascito a costituire la collezione iniziale del British Museum, il primo museo nazionale pubblico al mondo. Il museo, inizialmente situato in Montagu House a Bloomsbury, durante il XVIII secolo attirava circa a 5.000 persone all’anno.
Tecnicamente, il museo era per tutti ed era gratuito: tuttavia, gli orari di apertura limitati significavano che in pratica, le collezioni del museo erano riservate alle élite, che avevano tempo libero e non erano vincolate agli orari di lavoro. A metà del XIX secolo, però, le regole furono modificate, assicurando l’ingresso a più persone di tutti i ceti sociali.
Dal quel secolo in avanti le acquisizioni (illecite) del museo britannico furono numerose: nel 1818, il console generale britannico in Egitto, Henry Salt, fornì al museo una collezione di sculture egiziane; nel 1816, il museo acquisì i famosi marmi del Partenone di Atene da Thomas Bruce, conte di Elgin.
Pare che i tempi siano finalmente maturi per una restituzione, staremo a vedere!