
#1 – I risultati. Ci si aspettava un trionfo della destra, che è effettivamente avvenuto: l’Union (di cui fanno parte la CDU e il partito fratello bavarese CSU) ha raccolto il 28,6 % dei voti, e il partito di estrema destra AfD ha ricevuto oltre il 20% delle preferenze.
#2 – La partecipazione al voto. L’affluenza ha registrato numeri da record: l’82% degli aventi diritto al voto si sono recati alle urne, quasi il 10% in più rispetto all’ultima tornata elettorale. Rispetto ad altri Paesi europei, sicuramente di molto superiore.
#3 – La distribuzione del voto. L’estrema destra di AfD ha trionfato nei Länder appartenenti all’ex Repubblica Democratica Tedesca, mentre l’Union ha spopolato nelle regioni occidentali e in Baviera, dove regna incontrastata la CSU.
#4 – L’impatto e le sorprese di queste elezioni. Ha spiazzato l’ottimo risultato del partito della sinistra Die Linke, che ha raccolto quasi il 9% delle preferenze, ma anche quello pessimo dei socialisti della SPD, il peggiore dal 1949 (16,4%). I liberali, che hanno fatto parte del governo nella legislatura che si è appena conclusa, sono usciti dal Bundestag per non aver superato la soglia di sbarramento del 5% delle preferenze, ma anche i Verdi hanno perso il 3% dei voti circa.
#5 – Le prospettive. La cosa più facile che accada è che si formi una coalizione di governo tra l’Union, che esprimerebbe il cancelliere nella persona di Friedrich Merz, e i socialisti della SPD. Merz ha infatti escluso la possibilità di coinvolgere nella formazione del governo l’estrema destra, nonostante l’avvicinamento culminato nell’approvazione congiunta in Parlamento di una mozione sui migranti. Cosa ci riserva il futuro in Germania?