Hai la luna storta? Non avrai mica le tue cose?

Nonostante esista da migliaia e migliaia di anni, il ciclo mestruale resta un fenomeno sfingeo, circondato da un alone di mistero, inghiottito nel turbinio di leggende, superstizioni e stereotipi. 

Da dove viene il tabù delle mestruazioni? Secondo Salomon Reinach sarebbe collegato alla sopravvivenza della specie. A lungo, del resto, si è creduto che il sangue mestruale avesse lo stesso ruolo dello sperma nel concepimento (una tra le estrose tesi aristoteliche). Galeno, invece, credeva vi fosse un seme femminile, che mescolatesi allo sperma, coagulandosi, producesse il feto. 

Nel Medioevo, si pensava che il sangue mestruale nutrisse il feto, si trasformava poi in latte materno alla nascita del neonato, per poi riapparire come segno che il corpo era di nuovo pronto a nutrire un nuovo nascituro.

Nei secoli, il ciclo mestruale, insieme ad altri, è divenuto simbolo della lotta femminista. Gloria Steinem, femminista statunitense, negli anni ‘70 scrisse un saggio, dal titolo If men could menstruate, dove si chiedeva: Cosa accadrebbe, per esempio, se di colpo, magicamente, gli uomini avessero le mestruazioni e le donne no? La risposta è chiara: le mestruazioni diventerebbero un invidiabile evento mascolino di cui vantarsi.

Oggetto di numerose speculazioni, le mestruazioni hanno avuto conseguenze inattese in ambiti, all’apparenza, lontani dalla sfera sessuale. Uno tra tutti la divisione del lavoro tra i sessi. 

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