Nato a Neully sur Seine nel 1900, è stato uno dei più importanti poeti e sceneggiatori francesi.
Trasferitosi a Parigi dopo il servizio militare ad Istanbul, nel 1922, conobbe André Bréton e il gruppo dei Surrealisti con cui collaborò dal 1925 al 1929. Incrinatosi il rapporto con Bréton, cominciò a collaborare con la rivista Commerce, finché negli anni ‘30 si avvicinò al Gruppo Ottobre, e insieme al fratello Pierre, supportò un teatro promotore di tematiche sociali.
Alternandosi alla scrittura di sceneggiature per il teatro e per il cinema, la sua prima raccolta di Poesie uscì soltanto nel 1945. Nel frattempo però, collaborò con Picasso per la realizzazione della scena di un balletto, e pubblicò, inoltre, un volume su Mirò nel 1956. Malato di tumore ai polmoni, trascorse l’ultimo periodo della sua vita ad Omonville la Petite; qui visse quasi isolato, circondato dai fedeli amici Yves Montand, Juliette Greco e Raymond Queneau.
Fra le sue raccolte di poesie più famose Paroles, Spectacle, La pluie et le beau temps, Choses et autres e Les feuilles mortes sono le più straordinarie. Da Les feuilles mortes è tratta l’omonima lirica che ha ispirato la famosissima canzone di Ives Montand.Noto ai più come il poeta dell’amore, Prévert considerava questo sentimento come l’unica fonte di salvezza per il genere umano.
Dominate dall’amor fou, quasi tutte le sue liriche sono così libere, semplici, irriverenti ed immediate da averlo reso uno dei poeti più letti e recitati al mondo.