Svoltasi all’imboccatura del Golfo di Petrasso, quella di Lepanto è considerata la più grande battaglia navale della storia moderna. Tenutasi durante la guerra di Cipro, vide contrapporsi le flotte cristiane della Lega Santa e quelle musulmane dell’impero Ottomano.
Da anni le navi turche imperversavano nel Mediterraneo occidentale, minacciando le coste italiane e spagnole e tentando di conquistare Malta. L’incombente pericolo e l’inarrestabile espansione turca spaventarono Papa Pio V che creò una Lega santa – alleanza di Stati cattolici in difesa della cristianità e dell’Occidente.
Cipro era caduta in mani ottomane, la flotta turca era attraccata nel golfo di Lepanto e l’occasione di un attacco al nemico sembrò ghiottissima per i cristiani.
Guidata don Giovanni d’Austria, l’armata cristiana – che riuniva insieme le forze dello Stato pontificio, dell’Impero spagnolo, delle repubbliche di Venezia e di Genova, dei cavalieri di Malta, dei ducati di Savoia, Urbino e Lucca ed il granducato di Toscana – salpò da Messina, alla volta delle coste greche, il 16 settembre del 1571.
All’alba del 7 ottobre, Il golfo di Lepanto fu teatro di uno scontro epico: le 204 galere e sei galeazze cristiane si scontrarono con le 205 galere turche comandate dell’ammiraglio Mehmet Alì Pascià. Fu la prima vittoria delle forze occidentali sui turchi e segnò una svolta epocale nella storia del mar Mediterraneo.
L’eco di tale vittoria fu tale da essere celebrata dai più importanti artisti coevi come Giorgio Vasari e Paolo Veronese ed è tutt’oggi oggetto di importanti e suggestive rievocazioni storiche.