Abbiamo creduto a lungo che non fosse possibile rivivere i tempi delle dittature, che così a lungo e in modo così devastante hanno influenzato la società. Sembra assurdo ritrovarsi, proprio in Italia, in una situazione così drammatica come quella che stiamo vivendo oggi, con quello che è stato definito “il governo più a destra dalla fine della Seconda guerra mondiale” dalla stampa estera. Ed è proprio in occasione di una delle più importanti ricorrenze per il nostro Paese, il 25 aprile, anniversario della liberazione dell’Italia dal controllo dei nazisti, che si sono scatenate le più feroci polemiche. Non che questo non accada ormai da anni, per carità; ma il fatto stesso di avere al governo un partito come Fratelli d’Italia certamente non ha aiutato ad alleggerire il clima teso che ormai dal 26 settembre 2022, data delle ultime elezioni legislative, aleggia come una nube carica di pioggia pronta a riversarsi sul nostro Paese.
L’importanza del 25 aprile
La data, che è stata scelta già nel 1946 per commemorare la vittoria dell’Italia sul nazifascismo e la fine dell’occupazione nazista, non è stata selezionata a caso. Fu proprio in quella data, nel 1945, che i partigiani italiani proclamarono l’insurrezione generale nelle zone ancora sotto il controllo dei fascisti e dei nazisti. In seguito a questo appello tutte le più importanti città italiane furono liberate dal giogo della dittatura e il Paese si avviò ad una profonda ricostruzione, che doveva evitare soprattutto il ritorno di simili manifestazioni totalitarie.
Uno dei punti fondamentali su cui si sarebbe basata la nascente democrazia italiana è appunto l’elaborazione di una Costituzione all’interno della quale fossero stabiliti dei principi fondamentali da seguire proprio per evitare il ritorno della dittatura fascista nel Paese.
Per questo le parole del Presidente del Senato Ignazio La Russa non possono essere in alcun modo accettabili. Perché non si può lasciare che la seconda carica più importante dello Stato dopo il Presidente della Repubblica si permetta di lasciar intuire che, non essendo la parola antifascismo presente nella Costituzione, per questo stesso motivo la nostra Carta non sia antifascista. Sono i valori stessi dell’antifascismo che ne hanno ispirato la redazione da parte dell’Assemblea Costituente, così come la profonda convinzione che solo una più stretta collaborazione degli Stati nell’ambito di consessi internazionali potesse davvero realizzare la fratellanza dei diversi popoli del mondo.
La Russa sta dando ormai da tempo non pochi grattacapi alla coalizione di governo, creando delle fratture potenzialmente mortali per quest’ultima. Per questo motivo gli esponenti dei partiti al governo hanno preso le distanze dalle affermazioni del Presidente del Senato e hanno confermato la loro partecipazione a vari eventi per la commemorazione di uno dei più importanti anniversari della Repubblica italiana: quello dell’addio definitivo al fascismo.
Come sconfiggere il fascismo, parte seconda?
Addio che però sembra messo in discussione dalle proposte che questo governo ha presentato negli scorsi mesi, che lo hanno letteralmente reso lo zimbello di tutti, come ad esempio l’ipotesi di abbandonare i forestierismi nei documenti ufficiali della pubblica amministrazione (di cui abbiamo parlato qui), o quella di istituire un liceo made in Italy (ma non volevano eliminare le parole straniere dai testi ufficiali?). Tutte ipotesi che sembrano farci tornare indietro nel tempo proprio al ventennio fascista e a quell’esaltazione dell’italianità (se mai questa sia mai esistita) che altro non può fare se non istigare odio razziale nei confronti di chi è diverso.
Ma allora come salvarsi dalla deriva fascista?
Non si può negare che oggi si ripone una grande speranza nel nuovo Segretario del Partito Democratico Elly Schlein, che con forza sta tentando di combattere la retorica fascista e anti LGBTQ+ degli esponenti di governo. Nonostante la sua giovane età, la donna sembra aver conquistato le masse proprio per il suo rifiuto netto e categorico delle logiche cui si ispira il governo in carica. Sì, è vero che talvolta le accuse di piegarsi alle dinamiche populiste può avere un senso; ma la possibilità che stia cercando in qualche modo di accaparrarsi l’elettorato del Movimento 5 Stelle non è così remota come si crede. Potrebbe essere quindi, il suo, un ritorno alla sinistra vera e propria, priva di tutti gli orpelli di cui si è adornata negli ultimi anni e che le hanno fatto perdere consenso a favore dei populisti e della destra, radicale e non.
Non possiamo dunque che porre la nostra più fervida fiducia in questa giovane e forte donna e augurare a tutti una buona liberazione!