James Douglas Morrison, per il globo terraqueo Jim Morrison, non ha certo bisogno di presentazioni: se non lo conosci come dovresti, cioè come uno degli esponenti di spicco della musica rock tra gli anni ‘60 e ‘70, probabilmente lo conosci, sbagliando, come noto aforista, primo nelle classifiche social, davanti persino al suo collega Charles Bukowski (noto anche per i suoi romanzi!).
Be’, Morrison era molto più di un rocker con un problema di alcol. Jim era anche un più che discreto scrittore di versi, ma soprattutto era un lettore incallito.
Oggi rovisteremo nella biblioteca personale di Jimmy, e proveremo a tirare fuori dei titoli che – se avessimo potuto chiederglielo – lui ci avrebbe consigliato.
Che poi forse a dirla tutta non avrebbe consigliato proprio un emerito cazzo.
A Coney Island of the mind, Lawrence Ferlinghetti
Nel 1958 Jimmy aveva da poco compiuto quindici anni e frequentava il decimo anno scolastico, ma la scuola non gli piaceva granché, preferiva andare a zonzo per i locali beatnik di San Francisco. In quegli anni l’America era stata scossa da eventi epocali – il lancio dello Sputnik russo fece non poca impressione nell’immaginario collettivo americano. Ma quello che più colpì la brillante mente dell’adolescente lizard king fu l’avvento della subcultura beat, definitivamente conclamato nel ‘57 dalla pubblicazione del libro cult di Jack Kerouac, On the road. Già qualche anno prima, nel ‘55, Allen Gingsberg aveva avuto modo di declamare proprio a San Francisco il suo poema epico The howl. Nell’universo beat, Parigi era la filosofia, New York il jazz, e San Francisco la poesia. (Davis, 2005).
Il suo migliore amico del tempo era Fud Ford, suo vicino di casa e compagno di scuola – o meglio, di marinate. Insieme leggevano On the road e bighellonavano in città, fermandosi di solito alla City Lights Books, la famosa libreria di Lawrence Ferlinghetti, sulla cui porta tuonava un’irresistibile Censured books.
Si racconta che una volta salutò Ferlinghetti, che ricambiò il suo saluto facendolo arrossire. Ed è nella City Lights Books che troviamo il primo consiglio di Jimmy: A Coney island of the mind di Lawrence Ferlinghetti. A Coney Island of the Mind è stata pubblicata per la prima volta nel 1958 ed è, di fatto, l’opera più famosa di Ferlinghetti, oltre ad essere una delle raccolte poetiche più importanti e significative del Novecento americano. Si tratta di quarontotto poesie irriverenti, a tratti psichedeliche di cui il poeta stesso in esergo ci spiega il suo modo di sentirle […] al tempo in cui le ho scritte – come se fossero, nel loro insieme, una specie di Coney Island della mente, una specie di circo dell’anima.
Giovanni’s room, James Baldwin
Nel ‘59 Jim e la sua famiglia si trasferirono da San Francisco ad Alexandria, in Virginia, e il giovane Morrison viene iscritto al liceo George Washington per completare il decimo anno di studi.
L’ambiente del George Washington, però, nulla aveva a che vedere con quello tranquillo e aperto di San Francisco. Jimmy si ritrovava così circondato da personaggi classisti e snob, ma soprattutto da forti sostenitori del segregazionismo.
Pare che Morrison abbia comunque destato l’attenzione dei docenti del liceo, che rimasero impressionati dalla vastità delle sue letture e delle sue conoscenze.
Sembrava quasi che l’esperienza in Virginia potesse volgere per il meglio, quando, però, un insegnante lo trovò immerso nella lettura del romanzo Giovanni’s room dello scrittore di colore James Baldwin. Indispettito dalla scoperta, il docente intimò a Morrison di portare fuori dalla scuola quella robaccia negra: questo episodio ha sancito la decisiva fine dell’interesse di Jim nei riguardi delle istituzioni scolastiche.
Ecco, dunque, il nostro secondo titolo dalla biblioteca di casa Morrison: Giovanni’s room di James Baldwin.
Secondo romanzo dello scrittore afroamerico, La stanza di Giovanni (titolo italiano) è stato pubblicato per la prima volta nel 1956. Il volume – considerato a quei tempi scandaloso e controverso – ha innescato un consistente dibattito sulle questioni relative all’orientamento sessuale.
Il protagonista della vicenda è David, un ragazzo newyorkese, che si reca a Parigi con la volontà di levarsi di dosso la parvenza da bravo ragazzo. David è fidanzato con Hella, ma la loro storia in crisi porta la ragazza in Spagna a riflettere sul futuro. Mentre Hella è lontana, in un bar di Parigi, David conosce un giovane ragazzo italiano di nome Giovanni, e ne rimane immediatamente folgorato.
Dal momento del loro primo incontro, David avrà la costante sensazione di essere perduto ed inizierà un processo di elaborazione e di analisi dei desideri che lo attraversano, che lo condurrà ad una pressante indagine su se stesso.
Baldwin racconta chiaramente quanto la ricerca e la difesa della propria identità comportino sempre una battaglia dolorosa; in un’intervista del 1984 dichiarò: La stanza di Giovanni parla di quello che succede se hai paura di amare.
Cat on a hot tin roof, Tennessee Williams
Nell’autunno del 1962, mentre la famiglia Morrison si trasferiva in Arizona, James si iscriveva alla Florida State University, un istituto di seconda classe, che proclamava e praticava la segregazione razziale. Tra sregolatezze e frequentazioni tra il sacro e il profano, iniziò a vivere in una vecchia roulotte parcheggiata nei pressi dell’Università. Le lezioni di drammaturgia e storia del teatro che seguì in quel semestre avevano dato modo al suo estro di svilupparsi. Studiò addirittura recitazione e fece delle bozze – giunte fino a noi – per il corso di scenografia che gli assicurarono il massimo dei voti.
Tra queste vi era un fantasioso progetto su La gatta sul tetto che scotta di Tennessee Williams: il nostro terzo consiglio dal leader dei Doors.
Cat on a hot tin roof è un dramma in tre atti del drammaturgo americano Tennessee Williams, per il quale è stato insignito del Premio Pulitzer.
L’opera è stata composta nel 1954 ed ha avuto grandissima fortuna, soprattutto nelle rappresentazioni cinematografiche.
Ambientato nel sud degli Stati Uniti – nello Stato del Mississippi -, il dramma è costruito su un prepotente e invadente sentimento di ipocrisia che pervade ogni stato dell’essere: dalla sessualità alla socialità alla morte stessa.
La scena è interamente ambientata nella camera da letto di Brick e Maggie. “Big Daddy” Pollitt, la piantatrice di cotone più ricca del delta del Mississippi, sta per festeggiare il suo compleanno: per l’occasione i suoi due figli sono tornati a casa. Più la serata prosegue, più l’illusione della vita familiare felice svanisce lasciando emergere verità spiacevoli bugie gelosia e sessualità repressa.
Trasformato in un film con Elizabeth Taylor e Paul Newman (nel 1958, diretto da Richard Brooks), La gatta sul tetto che scotta è un ritratto magistrale delle tensioni familiari e degli individui intrappolati nelle ipocrisie sociali di loro creazione.
Mythology: Timeless Tales of Gods and Heroes, Edith Hamilton
Jim Morrison frequentò il corso di Cinematografia all’Università della California di Los Angeles già dal 1964, e visse in una stanza nei pressi del campus di Westwood. Durante i corsi universitari conobbe Ray Manzarek – tastierista dei Doors -, che nel luglio del 1965, proprio a Venice Beach, propose a Jimmy di formare una band. Il resto di questa storia lo conosciamo, ed ha segnato la ormai leggendaria storia dei Doors e del rock.
A James piaceva molto Venice Beach, sentiva di aver concretizzato il suo sogno di vita beat: carburato da robuste dosi di LSD a basso prezzo, nutrendosi di arance e avocado rubacchiati dagli alberi dei cortili vicini, ogni giorno scriveva e disegnava per ore. (Davis, 2005)
In questo periodo, pare si portasse sempre appresso da leggere ovunque il volume Mythology di Edith Hamilton, un bestseller dei tempi e quarto ed ultimo consiglio da Jim.
Mythology: Timeless Tales of Gods and Heroes è un libro scritto da Edith Hamilton e pubblicato nel 1942.
Il volume della Hamilton racconta storie della mitologia greca, romana e norrena, tratte da un vastissimo numero di fonti.
Come pochi altri libri di mitologia, Mythology riesce a riportare in vita per il lettore moderno i miti greci, romani e norreni – chiavi di lettura della cultura occidentale. Si susseguono le vicende delle divinità greche sull’Olimpo e quelle delle divinità norrene nel Valhalla, i drammi di Troia e i viaggi di Ulisse.
Il libro viene ormai generalmente usato nelle scuole superiori e nei college come testo introduttivo alla mitologia e alle storie antiche.
Fonti consultate
Davis, Stephen. 2011. Jim Morrison: life, death, legend. Random House.
Hopkins, Jerry, Daniel Sugerman, and Lorenzo Ruggiero. 1993. Nessuno uscirà vivo di qui: la sconvolgente biografia di Jim Morrison. Kaos.
Tiberio, Ida. 1995. Jim Morrison: un cavaliere nella tempesta. Giunti.