Gentile signor* Natale,
darti del babbo (ndr in messinese significa sciocco) mi sembra scortese. Del resto, non ci siamo mai incontrati, trovo questa confidenza un po’ esagerata tra due estranei. Tu, però, sei alquanto famoso in giro per il mondo. Almeno nella parte capitalista del globo. Devi essere stato un grande intrattenitore di folle, vera e propria anima delle feste. Ho trovato un tuo ritratto come prova della tua allegra goliardia.
Ma tu, incorregibile anchorman, ti trovavi per caso in quel di York quando nel 1572 il famoso festival – in tuo onore? – Yule Ridings venne vietato per comportamenti very rude and barbarous?
Pare che la tua fama di insuperabile festaiolo balordo abbia quasi subito un cambio di direzione quando nel 1616 un tale Johnson mise in scena la commedia Christmas, His Masque. Ti trovi, mio barbuto spirito del Natale? Nella commedia in questione, la personificazione del Natale appariva in abiti antiquati con una barba lunga e sottile, definendosi vecchio Natale. Una descrizione che mi pare ti si addica.
Non devi avere avuto vita facile in quegli anni: l’attacco puritano al Natale si intensificò a tal punto che addirittura nel 1647 il Parlamento inglese bandì del tutto il Natale, insieme a molte altre festività tradizionali. Per fortuna, hai avuto dalla tua dei fedeli difensori, come sir John Taylor che in un opuscolo del 1652 pubblicò l’illustrazione The Vindication of Christmas.
Non è proprio chiaro come tu abbia attraversato l’Atlantico fino al Nord America per diventare Santa Claus. Fatto sta che, dopo aver viaggiato in lungo e in largo attraverso i secoli, hai finalmente raggiunto i gloriosi anni capitalisti. Come dimenticare il tuo faccione sornione sulle pestifere bottiglie di CocaCola. Non ti sei proprio fatto mancare nulla, caro eterno simbolo del becero capitalismo.
Considerando che la tua specialità – oltre al vino e ai parties – sono i regali, bene, parliamo di regali. Cosa chiedono oggi i supertech bambini multitasking? E gli stanchi adulti impelagati nel rumoroso mondo contemporaneo?
Avrei delle proposte da farti – e se qualcuno dovesse lamentarsi, dai pure la colpa a me. Cominciamo.
Prima di tutto, le solite cose da miss mondo: la pace, l’amore e la fine della fame nel mondo. Ma immagino che nessuna di queste cosette sia tra le tue expertise. La fine del governo Meloni? Neanche, vè?
Restiamo più sul concreto – lo sapevi che oggi è possibile regalare un albero? Ebbene, sì. Grazie a Treedom, puoi piantare un albero a distanza e seguire online la storia del progetto. Treedom è stato fondato nel 2010 a Firenze. In 12 anni, sono stati piantati più di 3.000.000 di alberi in Africa, Sud America e Italia. Che te ne pare, signore indiscusso dei caminetti?
Preferiresti forse un alveare? Ho persino questo nella mia lista. Esiste, infatti, un’azienda agri-tech, specializzata in sistemi intelligenti di monitoraggio e diagnostica per la salute delle api. 3Bee infatti ha creato il programma di ricerca, sviluppo ed economia circolare Adotta un alveare. Funziona così: tu adotti l’alveari, scegliendolo in base alla regina e alla fioritura e tramite l’app di 3Bee puoi monitorare lo stato di salute e i progressi delle tue api.
Se hai a che fare, invece, con estimatori d’arte, ti consiglio allora di leggere il recente articolo di Anna Mallamace, sono sicura troverai delle appassionanti idee.
Detto questo, caro signore delle renne, ti saluto. Spero le tue condizioni di lavoro siano adeguate.
Sinceramente tua,
Zirma