L’outsider Jane Ellen Harrison

*in copertina Jane Ellen Harrison di Augustus John, 1909. Courtesy of Newnham College, Cambridge 


Ognuno ha gli idoli che ha. C’è chi appende sulla scrivania il poster di uno dei Maneskin in déshabillé, chi il ritratto di un’anziana signora in abiti ottocenteschi. Ho avuto momenti migliori, e sulla mia scrivania c’è stato anche un avvenente Manuel Agnelli (accanto all’anziana signora, è ovvio). 

La lady in questione è la classicista e studiosa Jane Ellen Harrison.

Jane Harrison ha cambiato il modo in cui pensiamo alla cultura antica greca: fu precorritrice dello strutturalismo e una delle fondatrici della critica del mito-rituale. Ma soprattutto è stata la prima donna in Inghilterra a diventare un’accademica in senso pieno – una ricercatrice e docente universitaria ambiziosa, a tempo pieno e addirittura con lo stipendio. 

Jane ha studiato lettere classiche a Cambridge al Newnham Collegedal 1874. Pur non avendo conseguito la laurea con il massimo dei voti, si distinse nel contesto accademico, anche per un certo temperamento da agitatrice. Si racconta che sfidò l’anziano professore William Gladstone, affermando che il suo scrittore greco preferito era il drammaturgo Euripide, e non Omero, come avrebbe sperato l’anziano signore.

Busto di Euripide

La percezione della donna come intrusa faceva parte da sempre dell’establishment accademico britannico. Soltanto alla fine del diciannovesimo secolo parte delle università britanniche, concessero finalmente lauree universitarie e incarichi alle donne – e anche in  quell’occasione, Oxford e Cambridge riuscirono a resistere al cambiamento per diversi anni a seguire. Le ragioni avanzate all’epoca per l’esclusione delle donne erano varie: dalla presunta e nociva emotività alle carenze di istruzione alla scarsa preparazione accademica. Tutte critiche che colpirono Harrison nel corso della sua carriera accademica.

Negli anni ’80 dell’Ottocento visse a Londra, dove lavorava come giornalista e dava bizzare conferenze, con effetti sonori ingegnosi. Erano spettacoli di massa: una volta, 1.600 persone arrivarono a Glasgow per ascoltare il suo discorso sulle ISCRIZIONI FUNERARIE ATENIESI.

Jane Ellen Harrison con H. F. Stewart, Gilbert Murray, e Francis Cornford, c. 1909 © The Principal and Fellows Newnham College, Cambridge

Il lavoro accademico di Harrison ha aperto la strada ad un approccio marcatamente interdisciplinare nello studio in particolare della religione greca antica. Fu tra i primi classicisti britannici a utilizzare teorie antropologiche e psicologiche applicate agli studi classici, teorizzando il rapporto tra rituale e letteratura. Senza contare l’orientamento sfacciatamente femminista del suo lavoro, che si concentrava principalmente sui ruoli delle donne nella cultura pre-greca e credeva – teoria ormai sorpassata – che le sue scoperte nel campo del rituale e del mito confermassero l’esistenza di una società antica matrifocale.

Tra le tante battaglie affrontate, Harrison ha sostenuto anche quella del suffragio femminile, divenendo portavoce autorevole del messaggio femminista. Le sue opinioni sono state pubblicate nell’opuscolo intitolato Homo Sum, una lettera ad un anti-suffragista da un’antropologa (1911), un appello per l’istruzione superiore e la libertà politica per le donne. Il titolo proviene da Terenzio: Sono un essere umano; nulla che sia umano lo considero estraneo, al quale Harrison ha aggiunto neanche un voto. La donna, soleva affermare, è essere umano prima ancora che una donna. 

Harrison è stata una figura controversa; sebbene abbia perseverato con grande coraggio intellettuale nella promozione delle sue idee radicali sul rituale e sul mito, il suo lavoro è stato spesso disprezzato, se non dimenticato. Molte delle sue idee, considerate allora radicali, sono adesso assimilate nel pensiero storico e letterario.

Quando Virginia Woolf ha tenuto la conferenza – diventata Una stanza tutta per sé – a Cambridge nel 1928, pensò di scorgere il fantasma di Harrison nei giardini di Newnham. Chissà che non vaghi ancora agitatrice solitaria in quegli splendidi giardini.


Fonti consultate

Harrison, J. E. (2010). Themis: A study of the social origins of Greek religion. Cambridge University Press.

Robinson, A. (2002). The life and work of Jane Ellen Harrison. Oxford University Press on Demand.

Shelley, A. (1996). ‘For love of an idea’: Jane Ellen Harrison, heretic and humanist. Women’s History Review5(2), 165-190.

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