Noi messinesi abbiamo spesso la tendenza a lamentarci che in città ci siano sempre le solite cose da fare e di come, negli anni, le manifestazioni artistiche e culturali siano andate sempre più a diminuire. Ci lagniamo che Messina offra poco spazio a chi predilige la politica del fare rispetto a quella dell’apparire, che poca piazza vien concessa ai giovani artisti che provano ad emergere, ma – soprattutto – ci rammarichiamo del fatto che esistano angoli, scorci e posti dal rilevante valore artistico della nostra città che non sono sfruttati, valorizzati o lasciati liberi alla fruizione e al godimento da parte del cittadino. E non parliamo di beni privati, ma di tutti quei beni comuni, diventati quasi dei non luoghi, caduti nel degrado e spesso, ahimè, dimenticati. Fortunatamente, però, la realtà non è sempre questa ed esistono associazioni, artisti e gruppi di messinesi volenterosi che – con grande impegno- lottano per far sì che la città dello Stretto esca dal torpore culturale in cui spesso versa. È questo il caso del Collettivo artistico interdisciplinare Panta Rei.
Il Collettivo, che prende il nome dalla famosa frase di Eraclito πάντα ῥεῖ ὡς ποταμός (panta rei os potamòs – tutto scorre verso il fiume), proprio da lui prende il concetto fondante della propria identità. Cioè, quello di realtà intesa come un eterno flusso in continuo divenire, in cui gli artisti facenti parte, seppur appartenenti a diverse discipline artistiche (pittura, danza, musica, arti visive e performative, fotografia, moda e letteratura), interagiscono, collaborano e si contaminano tra di loro. Mutano pelle e cercano di migliorare e modificare il mondo che li circonda.
Il progetto nasce, infatti, da un’idea del fotografo Lillo Lo Cascio e di Marisa Arena, artista e presidentessa dell’associazione culturale Impronte Messina, che hanno dato vita ad un programma – in divenire – di diversi eventi culturali. Lo scopo principale di questi eventi e manifestazioni è e sarà quello di portare l’arte in ogni luogo della città. L’intento è duplice, cioè quello di far emergere il suo substrato artistico – promuovendo artisti emergenti o già affermati-, ma anche di rivalutare e restituire ai cittadini le piazze, le isole pedonali, le scalinate e tutti quei posti dal grande valore artistico, architettonico e culturale, purtroppo, caduti in disuso.
Scopo finale del Collettivo Panta Rei è, infatti, quello di utilizzare l’arte come pretesto per riunire la cittadinanza messinese, ripopolare ogni luogo della città, promuovere l’aggregazione e lo spirito di condivisione da parte dei cittadini, ma soprattutto di educare all’arte e al bello.
Atto primo di questa promozione/rivoluzione culturale è stata la Mostra d’arte interdisciplinare Panta Rei che ha inaugurato ieri, 17 dicembre alle ore 18, presso la Chiesa Santa Maria Alemanna di Messina. La bellissima chiesa gotica sconsacrata è stata infatti il primo luogo a fare da cornice ad uno spettacolo multidisciplinare che ha abbracciato danza, arti visive, musicali e performative.
Ad esibirsi ben 15 artisti.
Alessio Crisafulli (Taimo) – Classe ’83, artista autodidatta, è da sempre affascinato dall’impatto che le diverse frequenze della luce possono avere su una stessa opera d’arte. Su questo e sulla continua ricerca di tecniche non convenzionali, ha basato la propria arte. In particolare, indaga sul concetto di cambiamento e di trasformazione di una stessa opera, dimostrando come essa muta sia in base a come viene investita dalla luce, sia in completa assenza di quest’ultima. Realizzate con colori fosforescenti, fluorescenti e con colori da lui stesso realizzati, le sue opere vanno, infatti, prima alla luce normale, poi attraverso una luce al led, dopo attraverso un mix di luce normale e luce al led, ed infine al buio. In ogni visione, l’opera mostrerà e presenterà diversi particolari, un po’ come le mille sfaccettature che compongono l’essere umano.
Giovanna Sanò – Classe ‘88, diplomata in pittura, è un’artista messinese che ha fatto della sua arte una continua ricerca, sperimentando tecniche e materiali diversi fino a focalizzare la propria attenzione sul simbolismo cromatico che dal figurativo l’ha portata a prediligere l’espressionismo astratto. Definisce le sue opere come un mix fra istinto, razionalità ed inconscio in cui a predominare è il color oro , contemporaneamente inteso come spiritualità e materialismo, forze opposte che eppure convivono e sono insite nell’essere umano come le due facce di una stessa medaglia. Durante la mostra – insieme alle sue opere- Giovanna mette a disposizione una tela bianca, dei pennelli e dei colori con cui il fruitore può interagire, non solo lasciando un segno della sua presenza, ma contribuendo a realizzare con lei un’opera d’arte.
Samuele Sciarrone (Sam Levi) – Classe ’94, artista e studente di archeologia, sin da bambino, presenta una particolare predilezione per i mostri che occupano e popolano le sue rappresentazioni artistiche. Egli, infatti, disegna, dipinge e proietta nelle sue opere i soggetti ed i luoghi da lui riconosciuti nei sogni o in qualche visione distorta della realtà. Durante l’inaugurazione, Samuele ha intrattenuto i visitatori nella realizzazione estemporanea di alcuni suoi dipinti.
Maria Giovanna Dolcezza – Artista multidisciplinare, laureata in Grafica all’Accademia di Belle Arti, si definisce un’artista salvata dall’arte che, per ricambiare il favore, crea opere che rappresentano la sua più intima visione dell’arte, ciò che vive e, soprattutto, il proprio amore per la bellezza.
NanSicily – Artista messinese laureata presso l’Accademia di belle arti di Reggio Calabria, ha assimilato e sintetizzato gli insegnamenti accademici ricevuti, per giungere ad un personale stile pittorico trasmesso nelle sue opere ed cui si respirano forme, colori e sapori delle due città dello Stretto. Ecco allora che protagonisti delle sue tele – fra accesissimi cromatismi – troviamo i Bronzi di Riace, il Duomo di Messina, ciclopiche teste di moro, i carretti e gli immancabili pupi siciliani.
Antonella Gargano – Danzatrice e performer messinese, nonostante la sua formazione sia classica, grazie alla propria creatività ed all’improvvisazione, giunge a linguaggi diversi d’interpretazione che le permettono di interagire con le diverse realtà artistiche operanti nel territorio messinese. Molto coinvolgente ed emozionante la performance di ballo canto e recitazione con cui, insieme ad altre artiste ha dato avvio all’inaugurazione della mostra.
Ilia Currò – Da sempre grande amante dell’arte, nel 1987 inizia a collaborare con l’atelier Ars Vitrum dei fratelli Enzo e Franco Currò con cui realizzanumerose vetrate artistiche. Si occupa, poi di pittura sperimentando tecniche diverse fra loro, fino a giungere nel 2012 alla scultura. Da allora, il connubio tra pittura, modellazione dell’argilla e scultura della pietra le dà modo di esprimere il suo più intimo concetto di arte di un continuo e perpetuo riempire e svuotare. In mostra alcune delle sue magnifiche sculture!
Laura Marchese – Artista Milazzese, classe ’88, è una pittrice, disegnatrice e ritrattista che attraverso le sue opere – soprattutto i ritratti – cerca di indagare i moti dell’animo di grandi maestri siciliani, come nel bellissimo ritratto in mostra che ha come modello Franco Battiato. Laura, infatti, un’appassionata di letteratura, poesia e filosofia contemporanea che – nella continua ricerca di un personalissimo ed intimo modo di interpretare la realtà attraverso il proprio pensiero e la propria sensibilità – è giunta ad un’estetica che le permette di raggiungere il cuore e la mente di chi fruisce delle sue opere.
Silvia Ripoli – Fotografa nata in Spagna, a Barcellona nel 1961, è laureata in storia antica e archeologia. La sua arte è un attraversamento culturale. Tramite la sua macchina fotografica, indaga infatti, sulla ricerca dell’oltre e dell’altro nell’immagine fotografica.
Cinzia Giardina – Laureata in Arte del fumetto all’Accademia di Belle Arti di Messina è una fumettista messinese. Segretaria e grafica pubblicitaria presso l’associazione no profit Arte da ritrarre, al momento, sta collaborando alla realizzazione della serie fumetto urban fantasy intitolato Kaos Age, pubblicato dalla casa editrice Gatti di Cenere ed esposto alla Fiera dal libro di Torino. In mostra, sono esposti alcuni dei suoi fumetti realizzati su tela con colori acrilici.
Maria Celeste Arena – Classe ’93, è un’artista messinese che realizza opere sia con tecniche tradizionali (colori ad olio, acrilici, sanguigne, matite e pastelli colorati ed inchiostro), sia in digitale. Le sue opere sono un mix fra il fantastico, il bizzarro ed il surreale. I temi delle sue opere sono fra i più vari, da quelli inerenti alle tematiche sociali a quelli più personali ed introspettivi. Nelle sue opere in mostra, gran parte della sua ispirazione trae spunto dagli elefanti realizzati dall’artista outsider messinese Giovanni Cammarata.
Mapi Scopelliti – Stilista, ha sempre amato disegnare, in particolare abiti, fino a farneuna vera e propria professione. Punti fermi delle sue creazioni sono l’arte ed i riciclo creativo. In questa mostra è possibile ammirare le sue reazioni e vederla all’opera mentre imbastisce un abito su un manichino sartoriale.
Marco Pavone – Classe ’81 è un Digital Artist contemporaneo e Web Graphic Designer. Nelle sue opere multimediali – in cui traspone l’arte attraverso il digitale – traspare il suo concetto di arte come un qualcosa di moderno che si nutre dell’ambiente circostante e del contesto storico e culturale attuali. Questa sua fusione fra digitale e reale è visibilissima nelle sue opere in mostra, ma soprattutto, è espressa dalla loro installazione. Chi visiterà la mostra, potrà, infatti, ammirare, fra le varie opere di Marco, lo schermo di un televisore posto su un piedistallo e dei case di computer su cui sono adagiati tavolozza, pennelli e colori. Il televisore rappresenta ciò che fa la modella per l’artista ed, in questo caso, è la modella dell’artista digitale ed i case non sono altro che la sua tavolozza ed i suoi pennelli.
Monica Miraglia – Nasce a Cosenza, ma dal 2016 si trasferisce a Messina dove completa la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle arti di Messina. Sin da bambina, considera l’arte come una passione ed un bisogno. Per questo, ama prestare attenzione ai dettagli, esaltare l’essenza delle cose e passare da una tecnica pittorica all’altra, affrontando nuove sfide e cercando nuovi stimoli. Il tutto è ammirabile nei suoi quadri fra l’astratto ed il surreale.
Amos Maurizio – Classe ’63, poeta e pittore, le sue opere e la sua arte sono caratterizzate e segnate dall’esperienza informale e all’utilizzo di pellicole, superfici materiche colorate e bruciate che danno vita a diversi e fascinosi strati di pittura in un complesso intreccio fra materia, colore e luce.
L’evento ha avuto luogo grazie al Patrocinio del Comune e dell’Università degli Studi di Messina e alla partecipazione straordinaria dell’Associazione Ex. Calibur.
Ancora più importante però è la partecipazione dell’odv Il sogno di Morgan, associazione benefica che da 3 anni opera sul territorio messinese con l’intento di raccogliere fondi pe l’acquisto di un esoscheletro cibernetico che permetta al giovane Morgan Bertolami – ragazzo di 16 anni affetto da tetraparesi spastica- di poter tornare a camminare. Per chi volesse contribuire con una donazione, può farlo cliccando sulla pagina: Realizziamo il sogno di Morgan.
L’ingresso alla mostra è gratuito e sarà possibile fruirne anche in data odierna, 18 dicembre 2022, dalle ore 17 alle ore 21.
Ne consiglio vivamente la visione, convinta che quest’opera prima non sia altro che un piccolo assaggio di un percorso che darà una boccata d‘aria fresca ad una città che ne aveva tanto bisogno!
Tutte le foto sono state realizzate in maniera amatoriale da Anna Mallamace