Le città e i segni
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Dalla città di Zirma i viaggiatori tornano con ricordi ben distinti: un negro cieco che grida nella folla, un pazzo che si sporge dal cornicione d'un grattacielo, una ragazza che passeggia con un puma legato al guinzaglio. In realtà molti dei ciechi che battono il bastone sui selciati di Zirma sono negri, in ogni grattacielo c'è qualcuno che impazzisce, tutti i pazzi passano le ore sui cornicioni, non c'è puma che non sia allevato per un capriccio di ragazza. La città è ridondante: si ripete perché qualcosa arrivi a fissarsi nella mente. Torno anch'io da Zirma: il mio ricordo comprende dirigibili che volano in tutti i sensi all'altezza delle finestre, vie di botteghe dove si disegnano tatuaggi sulla pelle ai marinai, treni sotterranei stipati di donne obese in preda all'afa. I compagni che erano con me nel viaggio invece giurano d'aver visto un solo dirigibile librarsi tra le guglie della città, un solo tatuatore disporre sul suo panchetto aghi e inchiostri e disegni traforati, una sola donna-cannone farsi vento sulla piattaforma d'un vagone. La memoria è ridondante: ripete i segni perché la città cominci a esistere.
AIR e Méliès: quando Le Voyage dans la Lune venne cosparso di melodia e colore
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Ho sempre pensato che legare desideri ad una stella cadente fosse una pratica esageratamente stereotipata, perciò ho affidato i miei alla Luna che forse di stereotipato ha qualcosina in più. Poi ammettiamolo, stiamo parlando di una cosa impegnativa: ogni favola ci ha insegnato che bisogna prestare attenzione a ciò che…
Quando le stelle sono nella giusta posizione
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Chi sfogli appena l’immane corrispondenza di Lovecraft troverà praticamente ovunque minuziose descrizioni dei suoi sogni, i quali annotava anche altrove, in un taccuino, e utilizzava come spunto per i suoi racconti, lamentando per di più spesso che il problema intrinseco a una loro trasposizione precisa in weird fiction fosse puramente…
Uno spuntino spaziale: crudo e cantalupo
Questa storia del cibo in orbita mi ha mandata fuori di testa questa settimana. Te lo immagini? Fluttuare a mezz’aria mentre cerchi di spalmare la maionese sul panino, o peggio mentre guardi inerme il tuo cibo svolazzare intorno a te in preda ad una fame boia. Allora mi sono chiesta:…
Astronauti, ridateci uno spazio,/ (almeno) vuoto d’uomo*
*il titolo è tratto dalla poesia Quando, intenti al declino delle stelle di Tommaso Landolfi. Il rapporto tra uomo e cielo è dei più autentici, romantici e longevi.Sin da quando l’essere umano ha alzato le palpebre per la prima volta, il suo sguardo si è istantaneamente indirizzato alla volta celeste…
CADEMIA SICILIANA, un universo linguistico: intervista a Salvatore Baiamonte
Starry, Starry Night, paint your palette blue and grey…
Il 12 luglio, il James Webb Telescope, con il suo potere risolutivo superiore a qualunque altro telescopio orbitante, ci ha permesso di osservare gli oggetti più vecchi e lontani contenuti nell’universo. Queste immagini, che hanno stupito ed incantato il mondo, hanno anche ricordato all’uomo quanto, nonostante le tante scoperte astronomiche fatte sino…