Bon: quando si parla di roba vegana sale a tutti un brividino lungo la schiena perché la prima immagine che associamo è quella di preparati che imitano la carne.
Ma nella cucina – italiana e non – ci stanno un botto di piatti che non prevedono l’impiego di ingredienti di derivazione animale.
[Ok ok, fatta eccezione per la cucina calabrese dove anche il latte al mattino è accompagnato da un panetto di strutto.]
Questo per dire che non è necessario acquistare surrogati per preparare qualcosa di vegano che possa essere anche buono e sfizioso. In poco tempo, soprattutto.
La ricetta che Chef Zirma ti propone oggi è un intingolo amorevolmente dedicato a tutti quelli che, al pari di me, hanno il culo pesante ma vogliono variare l’alimentazione con gusto, necessitano di proteine e non hanno tendenze vampiresche : lo Zhirmummus per culi pesanti.
Ci vuole più tempo a prendere gli ingredienti dalla dispensa che a fare la ricetta in sé.
Cosa ti servirà:
- ceci
- mezzo avocado
- olio di oliva
- aceto (bianco di vino o di mele)
- sale
- aglio
- prezzemolo
- altre spezie alla come ti garba
L’aggeggio che farà la magia:
- il macina comediavolosichiama (quell’accessorio da cucina che ha le lame, serve a tagliare e richiudi con un coperchio), dai, ci siamo capiti.
Procedimento:
Intanto, se riesci ad utilizzare i ceci secchi da mettere a bagno 12 interminabili ore prima, ancora meglio. E non gettare l’acqua di cottura, perché ti servirà; se decidi di usare quelli in boccia sappi che hai tutto quanto il mio biasimo, ma sappi anche che in quel caso puoi serenamente impiegare della comunissima acqua, anche se il gusto varia.
Prendi il macina comediavolosichiama e inizia a schiaffarci ceci, il mezzo avocado che ammorbidisce il composto ed è buono, un goccio di acqua di cottura o H2O (un fondino eh, non esageriamo così de botto) , poi spicchi d’aglio e prezzemolo in quantità industriale, un’annaffiata di olio e qualche lacrima d’aceto.
Le quantità? A regà, la cucina è cuore! Via la bilancia! Ti do un aiutino e ti dico che per circa 250g di ceci metto tre peperoncini freschi, pepe nero, prezzemolo come se non ci fosse un domani e l’aglio manco te lo commento. Questione di decenza.
Ti rivelo che le ricette chic e gné-gné ti dicono di usare anche la salsa Tahin che, sostanzialmente, è una crema di sesamo che costa più di quanto dovrebbe.
Siccome noi qui siamo tutto fuorché chic e gné-gné – almeno, così mi auguro – tu ‘sta cosa puoi ometterla e arronzare. Così risparmi anche. Sei felice?
L’unica cosa che devi SEMPRE ricordarti, piuttosto, è quel goccio d’aceto che fa la differenza, dà l’adeguata dose di asprezza e contrasta la brutalità dell’aglio.
Ora che abbiamo tutti questi fantasmagorici ingredienti nel macina comediavolosichiama, chiudi il coperchio e attivalo. Dai una bella botta di mixer e se strada facendo, come cantava pure Baglioni, vedi che il composto ti rimane troppo Montagne Rocciose, che devi fare? Servono altri liquidi, baby!
Quindi aggiungi altra acqua di cottura o H2O – sempre poco per volta – aggiustando di olio e sale.
Hai ottenuto un qualcosa che abbia le sembianze di crema spalmabile? Forza, che adesso sei un cuoco!
Se vuoi stupire i tuoi sfortunati ospiti, puoi presentarlo con dei semi di sesamo o dei chicchi di melagrana che danno colore. O dell’ulteriore prezzemolo.
Lo Zhurmmus è una beatitudine se spalmato su una fetta di pane di grano appena incroccantita in forno – una di quelle robe che ti puoi concedere come spezza pasto senza troppi sensi di colpa – per condire insalate, per intingere le crudité, come accompagnamento al riso scondito e alle verdure bollite se vivi di regimi alimentari infami.